Kobane calling on stage
DALL'OPERA OMONIMA DI ZEROCALCARE
adattamento e regia / Nicola Zavagli
con Massimiliano Aceti, Fabio Cavalieri, Marco Fanizzi, Michele Lisi, Carlotta Mangione, Alessandro Marmorini, Cristina Poccardi, Marcello Sbigoli, Pavel Zelinskij
e con Andrea Falli, Martina Gnesini, Gabriele Tiglio, Matilde Zavagli
musiche originali Mirko Fabbreschi
video design Cosimo Lorenzo Pancini
maschere Laura Bartelloni
assistente alla regia Cristina Mugnaini
luci Giovanni Monzitta
fonica Alice Mollica
costumi Cristian Garbo
Graphic Novel Theater è un progetto Lucca Crea
produzione / Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, Lucca Comics, Teatri d'imbarco
in collaborazione con / Bao Publishing
13 novembre - h. 21.00
Biglietti in vendita dal 15 settembre
Kobane Calling è un fumetto dell’autore italiano Zerocalcare: un reportage in forma grafica del viaggio che lo ha portato al confine tra la Turchia e la Siria a pochi chilometri dalla città assediata di Kobanê, tra i difensori curdi del Rojava, opposti alle forze dello Stato Islamico. Un atto di solidarietà verso chi ogni giorno in Siria mette a rischio la propria vita, nato nell’ambito di Lucca Comics&Games su impulso del regista e drammaturgo Nicola Zavagli, che da anni persegue con l’attrice Beatrice Visibelli e la compagnia Teatri d’Imbarco un teatro popolare d’arte civile. Dopo aver venduto cento ventimila copie in Italia ed essere stato tradotto in francese, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese e norvegese, Kobane Calling è diventato un atipico documentario teatrale. Uno spettacolo che non spettacolarizza la guerra, ma la racconta grazie a una originalissima commistione di linguaggi. È un vero e proprio atto d’amore del teatro nei confronti del mondo poetico e comicissimo dell’autore, non è solo la trasposizione di una graphic novel, ma un’opera inedita che, partendo dalle pagine del fumetto, le trasforma sul palcoscenico in un autentico cortocircuito di emozioni, perché racconta con spietata leggerezza la verità brutale di un conflitto troppo spesso dimenticato. Un lavoro che si mantiene pericolosamente in bilico tra cronaca del nostro tempo e l’immaginario fumettistico.