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Aspettando Godot

UNO SPETTACOLO DI THEODOROS TERZOPOULOS

di / Samuel Beckett
copyright / Editions de Minuit
traduzione / Carlo Fruttero
regia, scene, luci e costumi / Theodoros Terzopoulos
con (in o.a) / Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano
e Giulio Germano Cervi, Rocco Ancarola
musiche originali / Panayiotis Velianitis
consulenza drammaturgica e assistenza alla regia / Michalis Traitsis
training attoriale – Metodo Terzopoulos / Giulio Germano Cervi
produzione / Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini
in collaborazione con / Attis Theatre Company

La commedia ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett è rappresentata in Italia dall’Agenzia D’Arborio.

8 febbraio - h. 21.00

Biglietti in vendita dal 15 settembre

Quali sono le condizioni minime perché una vita valga la pena di essere vissuta?
Aspettando Godot è ambientato sulle rovine del mondo, in un futuro più o meno prossimo, in cui ogni ferita è acuita. È un viaggio verso il tentativo di coesistere con il prossimo e con l’altro che è in noi.
L’umanità può emanciparsi senza abbattere i muri tra dentro e fuori?

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About Waiting for Godot

note di regia da Theodoros Terzopoulos

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I personaggi beckettiani si muovono in una zona grigia, in un paesaggio del nulla, quello dell’annientamento dei valori umani. Qualsiasi tentativo di umanizzazione
cade nel vuoto, il concetto di tempo è fluido, i personaggi sono sospesi nel vuoto come esistenze espropriate, in un vuoto di disposizioni sconosciute dove
l’annientamento di tutte le posizioni, dei valori e delle certezze, è stato realizzato.
Il sarcasmo alla ricerca di una fine che non ha fine è l’espressione dominante degli esercizi di sopravvivenza dei personaggi. Essi cercano la fine della fine, che tuttavia non arriva mai. Ogni nuovo inizio è la definizione di una nuova fine.
Pessimismo estremo. I personaggi tacciono aspettando la rivelazione dell’indicibile, che non si rivela mai.
Alcune domande che riguardano la natura umana e il futuro forse avranno risposte, la maggior parte però no. Forse alcune di queste domande avranno risposte dagli stessi spettatori. Inoltre, l’arte del teatro esiste e persiste proprio in
virtù delle domande senza risposta.
Con gli straordinari attori Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Paolo Musio, i promettenti giovani Giulio Germano Cervi, Rocco Ancarola e il collaboratore alla drammaturgia Michalis Traitsis c’è stata un’ottima collaborazione, piena di entusiasmo e acuta curiosità per tutto ciò che riguarda questo testo liminale, il quale, oggi più che in ogni altra epoca, come tutti i testi che hanno un nucleo
ontologico, può generare nuove idee per lo sviluppo del teatro.

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                                                  Theodoros Terzopoulos

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