Destinazione non umana
FORT APACHE CINEMA TEATRO
scritto e diretto da Valentina Esposito
con Fabio Albanese, Alessandro Bernardini, Matteo Cateni, Chiara Cavalieri, Christian Cavorso, Viola Centi, Massimiliano De Rossi, Massimo Di Stefano, Michele Fantilli, Emma Grossi, Gabriella Indolfi, Giulio Maroncelli, Piero Piccinin, Giancarlo Porcacchia, Fabio Rizzuto, Edoardo Timmi
costumi Mari Caselli
trucco Mari Caselli
ideazione scenografica Valentina Esposito
scenografia Edoardo Timmi
musiche Luca Novelli
luci Alessio Pascale
assistente costumista Costanza Solaro Del Borgo
fonico Luigi Di Martino
fotografa di scena Jo Fenz
organizzazione Giorgia Pellegrini
segreteria Ilaria Marconi
ufficio stampa Carla Fabi Roberta Savona
durata 1 ora e 30'
Una produzione Fort Apache Cinema Teatro
Con il sostegno di Ministero della cultura, Regione Lazio - Officine di Teatro Sociale, Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.
In collaborazione con Ministero della giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Sapienza Università di Roma, Atcl - Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio, Artisti 7607, CAE - Città dell’Altra Economia di Roma.
Spettacolo vincitore “L’Italia dei Visionari” 2022 per MTM Teatro Litta - Milano
19 febbraio - h. 21.00
Biglietti in vendita dal 15 settembre
Sette cavalli da corsa geneticamente difettosi condividono forzatamente la vecchiaia in attesa della macellazione. Nel gioco scenico e drammaturgico, l’immaginifica vicenda di bestie umane diventa pretesto per una riflessione profonda sul tema tragico della predestinazione, della malattia, della morte, della precarietà e brevità dell’esistenza, della responsabilità individuale rispetto alle scelte maturate nel corso della vita. Destinazione non umana è una favola senza morale, amara e disumana quanto può esserlo una fiaba, costruita sulle solitudini alle quali ci costringe il tempo che viviamo e sul pensiero della morte, sul vuoto lasciato da chi se n’è andato, sul dolore, la rabbia, la paura. Sullo sforzo bestiale di vivere contro e nonostante la certezza della morte.